Notule
(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE
E NOTIZIE - Anno XVIII – 13 novembre 2021.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del
testo: BREVI INFORMAZIONI]
L’invenzione
di “DeepMReye” consente di rilevare l’orientamento dello sguardo dalla
risonanza magnetica (MR). Markus
Frey, Matthias Nau e Christian F. Doeller del Kavli Institute for Systems
Neuroscience hanno realizzato DeepMReye, un CNN, ossia un convolutional
neural network che decodifica la posizione dello sguardo dal segnale
di risonanza magnetica (MR) dei globi oculari.
Il
comportamento visivo costituisce una finestra all’interno di molti aspetti cruciali
della cognizione umana e della salute, oltre a essere un’importante variabile
in molti studi di risonanza magnetica nucleare dell’encefalo, nei quali, talvolta,
può rappresentare un elemento di disturbo per la valutazione di altri parametri.
DeepMReye rende il tracciamento oculare liberamente ed estesamente disponibile
per ogni proposito ricerca basata sul neuroimaging. Sviluppa infatti,
senza una “camera”, una traccia dell’occhio alla risoluzione temporale sub-immagine
nei soggetti testati con pochi dati di formazione, e attraverso una vasta gamma
di protocolli di scansione.
È ottimo
perché funziona anche per l’interpretazione dei datasets esistenti e
anche quando gli occhi sono chiusi.
Un altro
aspetto molto interessante dell’impiego di DeepMReye è che i movimenti
decodificati dell’occhio spiegano l’attività delle reti estese a tutto l’encefalo
anche in regioni non associate con la funzione oculomotoria.
Il lavoro di Markus
Frey, Matthias Nau e Christian F. Doeller evidenzia l’importanza del tracciamento
oculare per l’interpretazione delle immagini di risonanza magnetica funzionale
(fMRI, da functional magnetic resonance imaging) e, soprattutto,
fornisce una risorsa immediatamente disponibile, una open source software
solution ampiamente applicabile sia per fini di ricerca che per necessità
cliniche. [Markus Frey, Matthias Nau e Christian F. Doeller, Nature – AOP
doi: 10.1038/s41593-021-00974-w, 2021].
Un
farmaco per la sclerosi multipla ha migliorato la memoria in un modello di
malattia di Alzheimer. Il glatiramer
acetato, farmaco impiegato nel trattamento della sclerosi multipla, è stato
sperimentato su un modello murino di malattia di Alzheimer con effetti prestazionali
inattesi. Il farmaco ha determinato cambiamenti nella microglia, un
miglioramento del comportamento cognitivo e un rallentamento della comparsa degli
altri sintomi alzheimeriani. Ulteriori studi verificheranno la possibilità di impiegare
il glatiramer nella terapia della malattia di Alzheimer. [Kerry O’Banion M., et al. Frontiers in
Neuroscience – AOP doi: 10.3389/fnins.2021.758677, 2021].
Alzheimer:
ristabilire il sonno normale attraverso il nucleo reticolare del talamo riduce le
placche. Vari studi nell’uomo e
in modelli murini della malattia di Alzheimer indicano che le alterazioni dei
normali pattern del sonno accrescono il rischio di sviluppare neurodegenerazione
alzheimeriana, determinando un aumento dell’accumulo di peptidi β-amiloidi
e un più rapido sviluppo delle placche. Un gruppo di ricerca del Baylor College
of Medicine in un modello murino della malattia ha scoperto che, agendo sul nucleo
reticolare del talamo (struttura attiva nel mantenimento della stabilità
del sonno) in modo da ottenere il ripristino del pattern fisiologico del sonno,
si verificava una significativa riduzione della deposizione di amiloide e della
formazione delle placche. I risultati di questo studio suggeriscono che l’appropriata
stimolazione del nucleo reticolare può costituire una nuova strategia di
trattamento della malattia di Alzheimer. [Jagirdar R., et al.
Science Translational Medicine AOP – doi: 10.1126/scitranlmed.abh4284, 2021].
Anche
dormire troppo può accrescere il rischio di declino cognitivo negli anziani. Uno studio condotto presso la Washington
University School of Medicine ha rilevato negli anziani che sia dormire abitualmente
meno di 4.5 ore, sia dormire più di 6.5 ore si associa ad un rischio elevato di
sviluppare declino cognitivo. [Fonte: Greg Elder, Nothumbria University,
Newcastle, The Conversation Nov. 5, 2021].
Effetti
della ricostruzione dopo mutilazione dei genitali femminili o taglio parziale
(FGM/C). Contro la barbara
pratica della mutilazione dei genitali femminili o del taglio limitato al
clitoride, la nostra società scientifica è scesa in campo molti anni fa al
fianco di associazioni internazionali, e continua a monitorare i piccoli progressi
che si fanno in questo campo. Si stima che circa 200.000.000 di donne nel mondo
hanno ricevuto una mutilazione dei genitali. Il rituale tribale, anche se
sconfessato dall’Islam, è praticato presso popoli africani di religione
islamica, e molte donne infibulate o mutilate sono presenti nei paesi europei
più recettivi ai flussi migratori.
Ivona Percec,
chirurga plastica dell’Università della Pennsylvania, e colleghi hanno valutato
gli effetti psicologici e sulla salute sessuale degli interventi chirurgici di
ricostruzione. I risultati indicano che il trattamento ha contribuito al miglioramento
della salute fisica sessuale, anche se rimane – con ogni probabilità quale
conseguenza del trauma – un ridotto desiderio erotico e un livello basso di
fiducia in sé stesse, nonostante la ricostruzione. Le evidenze emerse e le
comparazioni confermano l’importanza di un approccio multidisciplinare per
ottenere effetti positivi a lungo termine. [Cfr. Christopher
A. N., et al. Aesthetic Plast Surg. – AOP doi: 10.1007.s00266-021-02648-y, 2021].
La
delezione di un gene associato alla malattia di Alzheimer riduce la microglia e
aumenta le placche. In modelli
sperimentali della demenza neurodegenerativa la delezione del gene ABI3
associato alla malattia di Alzheimer ha determinato un massiccio aumento della
formazione di placche, costituite da aggregati di peptidi β-amiloidi,
frammenti neuronici e cellule infiammatorie, e una significativa riduzione
delle cellule microgliali, ossia il sistema immunitario del cervello, intorno
ai focolai delle placche, ha rilevato uno studio condotto da Hande Karahan e
colleghi dell’Università dell’Indiana. [Karahan H., et al., Science
Advances – AOP doi: 10.1126.sciadv.abe3954, 2021].
Notule
BM&L-13 novembre 2021
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